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venerdì 23 novembre 2012

Quando un blog ti può migliorare la vita

Avevo in mente di scrivere questo post da molto tempo, ma le idee non erano ancora chiare e il coraggio mi mancava un po'.  Da quando ho aperto il blog molte cose sono cambiate e fortunatamente tutte in meglio. Solo ora dopo due anni mi rendo conto che aprire un blog è stato un po' come fare una piccola autoanalisi, man mano ri-conoscersi e imparare a volersi bene. Ho iniziato a postare perché mi trovavo in un momento lavorativo abbastanza statico.  Mi sono quindi messa a scrivere per avere un piccolo svago, un luogo in cui esprimersi senza dover chiedere permesso a nessuno. Alla fine è servito a me per capire cosa volevo fare, quali erano le cose di me che volevo mostrare e cosa potevo offrire. E' stato un processo lungo e non privo di sofferenze. Ho iniziato con il togliere. Resettiamo tutto e ricominciamo da capo. Le cose hanno iniziato a cambiare. Ho capito quello che potevo fare non ho avuto paura di mostrarlo. Ho chiesto, ho osato, mi sono sforzata di capire, di andare oltre il particolare e di vedere sempre ogni situazione nel suo contesto generale. In poche parole ho osato. Se ora scrivo questo post è perché ho deciso che nella vita bisogna osare. Ho sempre pensato, per educazione, per indole, per formazione, che bisognasse sempre chiedere scusa, che chiedere appunto permesso fosse sempre e comunque dovuto e dietro tutto questo sono rimasta immobile, ferma, aspettando un "Prego Avanti" che non è mai venuto. Ho detto basta. Se non rispondi, io sto lì, aspetto, ma poi richiedo permesso e mi sono anche resa conto che alcune volte non importa  proprio aspettare, se ci credi le cose le fai e poi te ne assumi tutte le responsabilità. Ho ricominciato ad amare il mio lavoro, ho migliorato i miei rapporti affettivi e relazionali in genere. Non è la ruota che gira, sono io che sono cambiata che ho deciso di lavorare su me stessa. Se qualche anno fa mi chiedevo che lavoro facessi, ora ho una risposta certa, vivo tra i libri, sono una bibliotecaria soddisfatta. E che amassi i libri si era capito, una che associa ad ogni post un consiglio di lettura ha una vita sicuramente librocentrica!! Eppure nella mia bio non riuscivo a dire che facevo la bibliotecaria. Ora invece sono talmente sicura di ciò che faccio e di come lo faccio che ho anche deciso di cambiare il titolo al post: Una mamma tra  libri e... tacchi. Perché questa scelta? Il contenuto non cambia, si tratta sempre di un storytelling blog. Però il titolo mi sembra più appropriato. Mamme con i tacchi poteva essere fuorviante, chi ci incappava sperava o pensava fosse un blog di una fashionista e invece no. Avevo usato quel titolo perché in quel momento l'unica cosa che amavo follemente erano le mie scarpe. Un po pochino, vero? Oggi con il nuovo titolo voglio comunicare che chi lo scrive ama principalmente queste cose: la famiglia (mamma), il lavoro (libri) e questo blog (tacchi).

Consiglio di lettura Codice dell'anima di James Hillman

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