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mercoledì 21 dicembre 2011

Toc toc

E' nata. L'undici dicembre duemilaundici è nata Vittoria.Ci ha pensato bene e dopo quarantuno settimane si è decisa ad uscire. Sto bene, sono felice. Ho aspettato dieci giorni prima di decidermi a scrivere questo post perché, perché... ho voluto fare solo la mamma.

lunedì 7 novembre 2011

Il bello del pancione

Quando sono rimasta incinta per la seconda volta, pensavo di conoscere già tutto in fatto di pancioni e immaginavo una gravidanza fotocopia della prima. I primi mesi non hanno deluso le mie aspettative, anzi le cose sembravano andare anche meglio. Dal quarto mese in poi tutto è cambiato o meglio le mie emozioni, il mio stato fisico e psichico si è  rivelato totalmente diverso rispetto a tre anni fa. La stanchezza,  l'affaticamento e l'apatia hanno preso il sopravvento. Non riesco a parlare della mia gravidanza, forse perché sostanzialmente non riesco a parlare di me stessa. Non mi va di fare la lista delle analisi (e doppie analisi) a cui mi sono dovuta sottoporre, non mi va di parlare di piedi e caviglie gonfie, di scarpe che non puoi mettere e di vestiti premaman, di liste di nascita, della posizione podalica della bambina che finalmente oggi non è più podalica, di fare il conto alla rovescia, di contrazioni e false contrazioni, di corse all'ospedale e di corredini. L'unica cosa che mi va di dire, anzi di gridare è che sono STANCA, sensazione che durante la prima gravidanza non ho mai provato.
Odio la stanchezza, che conduce poi all'apatia. Il riposo forzato impostomi dal ginecologo mi ha portato negli ultimi mesi a richiudermi nel calore della casa e della famiglia. Pochi e sporadici sono stati gli incontri con l'esterno. In compenso passo le giornate a riorganizzare la casa. Preparata la cameretta di Vittoria ho risistemato ogni stanza della casa. Ho sempre in tasca un metro e sposto mobili, quadri e soprammobili  in continuazione. Ieri l'UP ha appeso l'ultimo quadro e il limite della sua pazienza è stato abbondantemente raggiunto. Ora non ho più niente da fare e mi sono rimessa a scrivere, chattare e rispondere ad e-mail.
Quanto mi manca il lavoro!!!!


Consiglio di lettura Il bello del pancione. Guida piò completa per l'apprendista mamma di Kaz Cooke

venerdì 16 settembre 2011

Ma che notiziona!

Una nuova mail nella mia casella di posta.
Oggetto: Ma che notiziona!
Mittente, un'amica pazza, mamma sciagurata e moglie pessima di un uomo a dir poco straordinario (biondo, occhi azzurri, intelligente e dotato di sovrumana pazienza).
Testo della mail:

Tati che meraviglia! Ovviamente la "soffiata" l'ho avuta dalla donna meno pettegola del mondo e più scrupolosa dell'universo, insomma quella che a San Valentino chiama le ex del fratello e per empatia si mette a bere birra così il giorno deve essere recuperata a lavoro in stato comatoso da mio marito (... d'altronde l'ho dico sempre: ci sarà pure un motivo per cui l'ho sposato! beh ... a fronte di innumerevoli motivi per cui era meglio stargli alla larga).
Mi sembra di capire che le cose stiano andando bene, ma non sono riuscita a capire quando è previsto il "lieto evento" (termine sicuramente  coniato da un esponente del sesso maschile) ... secondo la Fra sei molto avanti, ma come ben sai secondo lei noi due siamo sempre molto avanti in tutto: una telefonata con la Fra equivale a 1 anno di corso di autostima!
Esprimi la mia solidarietà all'UP, so cosa vuol dire vivere in un contesto 3 contro 1!
Un bacione a tutti da tutti!
Silvia etc..
.

Ho deciso di risponderti cara Silvia via post, perché se leggessi il mio blog sapresti che sono alle 28 settimana e colgo anche l'occasione per dire qualche parolina alla cara Fra (mia testimone di nozze) che non riesco a contattare perché non ha ancora capito che dove abito il cellulare non prende e che possiamo quindi sentirci solo la sera quando lei è a casa e per far sapere a tutti che la dote principale delle mie amiche è la pazzia (ho detto dote!!!)
Ma scrivo soprattutto questo post per dire a tutte le mie amiche lontane e vicine che la vita coniugale e mammesca mi ha reso veramente latitante nei loro confronti e di questo la prima a soffrirne sono io. Vi chiederete ma dov'è finita la vecchia Tati cellulare sempre alla mano, con cambio vestiti in macchina perché non si sa mai, sempre pronta a prendere auto, aereo, traghetto o sommergibile per raggiungere le proprie amiche?
Risposta? Non lo so, sto invecchiando, forse, chi lo sa...
Consiglio a tutte però di leggere il libro che segue perché in fondo in fondo chi mi conosce sa che dentro di me c'è un po' di Allan...

Consiglio di lettura Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson

venerdì 26 agosto 2011

La cameretta di V.

Approfittando delle ferie abbiamo deciso di sistemare la stanza che diventerà la cameretta di V.
La stanza prescelta è stata il mio studio: via la scrivania, via il computer, via libri, appunti e arredi vari.
Scelto il colore (naturalmente rosa), scelta la disposizione di lettino, fasciatoio, ecc.
"Visto che imbianchiamo la cameretta, perché non imbianchiamo tutta la casa? Così eliminiamo questo bianco che odio e lo sostituiamo con quel giallino che avevamo visto, ti ricordi?". Questo è stato quello che ha detto l'Uomo Perfetto e così ha continuato: "mentre io metto tutto a posto tu puoi andare al mare con la bambina, così ti riposi anche un po'..."
A parte che al mare con una bambina di tre anni non è che ci si riposi poi tanto, poi perché, dico perché tutta la casa, infondo il bianco non è poi così male.
Ha vinto lui, sono partita per il mare con la Pulce e la nonna, lui è rimasto a casa insieme a suo padre. In quattro giorni hanno imbiancato quasi tutto, poi dato che c'erano hanno deciso di fare altri lavoretti.
E' il 26 agosto, io ho ripreso il lavoro, fuori ci sono 40° gradi, la pancia, la gambe, tutto mi  inizia a pesare e ancora i lavoretti non sono finiti. Unico conforto: lunedì prossimo l'UP ricomincia a lavorare.
Devo dire però che tutto sta venendo veramente bene.
A proposito V. sta per Vittoria, ma non lo dite a nessuno...



Consiglio di lettura La cameretta di Van Gogh di Margherita Loy

mercoledì 3 agosto 2011

Buon compleanno nonna Tutù

Oggi al bisnonna di Viola compie 90 anni.
Ho conosciuto questa piccola donna quattro anni fa e me ne sono subito innamorata, tanto che abbiamo chiesto a lei di fare da madrina al battesimo della Pulce.
E allora buon compleanno nonna Tutù perché sei sempre elegante e profumata, perché ti ricordi di ogni compleanno, anniversario, onomastico, perché prepari i cannoli siciliani più buoni del mondo, perché ami la mia bambina, perché quando giochi con lei ritorni anche tu bambina e i tuoi occhi si illuminano, perché mi regali sempre dei fiori bellissimi per il mio compleanno. Auguri perché mi piace starti ad ascoltare quando ricordi i tempi passati, quando parli del futuro, quando ti lamenti dei tuoi malanni, quando parti entusiasta per il mare, perché ti piace la musica e perché non ho mai conosciuto una persona più golosa di te.
Auguri nonna Tutù!!!



Consiglio di lettura Nonna Vaniglia di Massimo Alfaioli

venerdì 29 luglio 2011

Dove eravamo rimasti?

Ebbene sì, è passato un po' di tempo da quando ho aggiornato il blog e ci sono un po' di cose da raccontare...
Giugno
Finalmente l'asilo è finito e la Pulce è tutta per me.
Dopo aver fatto le solite analisi di routine (sangue, urine, visita ginecologica, ecc.) e qualche controllo in più (c'è sempre  un controllo in più da fare, tanto per farti stare tranquilla), dopo il 730, l'ICI e l'ordine di sfratto del tribunale per i miei simpatici inquilini (che tra parentesi stanno sempre a casa mia), dopo aver fatto la lista di nascita, siamo riusciti ad andare una settimana al mare.
Settimana fantastica, rilassante. Le giornate sono volate via tra bagnetti di  circa 2 ore con Viola, letture piacevoli, settimane enigmistiche e mangiatine di pesce.
Naturlamente alle 22, dopo il gelato tutti a letto!!!
Luglio
Rientrata alla base si ricomincia con le solite analisi, con la visita genicologica e con l'amniocentesi. La cosa che più odio di quest'esame è ciò che ti è prescritto dopo: assoluto riposo per 48 ore.
Io, a letto ferma, per 48 ore, l'apoteosi.
Sono riuscita a litigare con l'Uomo Perfetto almeno 6/7 volte al giorno, ho delirato per la lontananza di Viola (in trasferta dai nonni) e mi sono ritrovata a parlare con la televisione. Finalmente dopo una settimana sono tornata a lavoro e mi sono sentita subito meglio.
Dopo aver liquidato il mio ginecologo, almeno fino a settembre, sono per un po' libera da dottori, analisi, controlli ed ecografie.
Dimenticavo, ieri mi hanno telefonato per darmi il risultato dell'amniocentesi: tutto ok e pare che il cromosoma sia XX...



Consiglio di lettura Un calcio in bocca fa miracoli di Marco Presta

mercoledì 25 maggio 2011

Come spaventare un marito

L'alimentazione in gravidanza si sa dovrebbe essere sana ed equilibrata.
A casa nostra la frutta e la verdura non mancano mai, soprattuto di stagione e comprate al mercato locale.
Latte al mattino con fette biscottate, piccolo spuntino a metà mattina, carboidrati a pranzo e altro spuntino salutare a merenda.
Poi arriva l'ora di cena... e Hannibal Lecter si impossessa di me. Penso a una cosa sola: carne.
Ma quello che è allucinante non è che mangio carne è come la mangio.
Inizio a cucinare verso le 18 (alcune volte mi avvantaggio la mattina). Alle 18.30 inizio a chiamare a raccolta la truppa. E parte il primo assaggio.
Il primo richiamo non basta. Apparecchio, assaggio e nuova chiamata. Il vassoio o i vassoi sono già a tavola e sono solo le 18.45. Aspetto e nessuno arriva. Assaggio di nuovo. Alle 19 metà di quello che ho cucinato è già sparito. Risistemo alla meglio quel che è rimasto sul vassoio, per non far vedere spazi vuoti. Poi finalmente arriva il resto della famiglia e possiamo iniziare a mangiare.
Uno, due, tre... via.
L'Uomo Perfetto mi guarda esterrefatto.
- Che c'è sono incinta, ho un calo di zuccheri e devo mangiare
- E' come mangi che mi fa paura. Da domani la bambina mangia accanto a me, non si sa mai!!!




Consiglio di lettura: Ricettario per la gravidanza. Mangiare bene e sano in dolce attesa di Carla Marchetti e Gabriella Buti

sabato 16 aprile 2011

L'arte e la maniera di affrontare il proprio capo per...

Non posso più aspettare, devo parlare con il mio capo (che poi è una capa).
Aver letto ultimamente Perec non mi aiuta. Perché diciamolo non è semplice parlare con i propri capi, ci vuole calma, concentrazione, capacità di sintesi, chiarezza e determinazione.
Supponiamo che tu voglia chiedere un aumento al tuo capo. Prima fermati e rifletti. Poi, prendi il coraggio a due mani e vai nel suo ufficio. Potresti trovarlo alla sua scrivania oppure trovare una sedia vuota. Delle due, l'una: non c'è. Del resto neanche tu sei nel tuo ufficio. Cosa fare ? Non scoraggiarti e aspetta il suo ritorno. Ma il tuo capo potrebbe non tornare. Potrebbe essersi intossicato a mensa mangiando uova marce, o aver ingoiato una lisca di pesce, o aver preso il morbillo da una delle figlie. E se anche rientrasse, chi ti dice che sia di buon umore ? Che ti sorrida e ti faccia accomodare quando bussi alla sua porta ? Che sia questo il momento giusto ? Se è venerdì potrebbe esser meglio aspettare il lunedì. Se è mattina tornare il pomeriggio. E se fosse in piena digestione... Rilassati. Aspetta il giorno dopo e se sarà presente, se sarà disponibile, sforzati di nuovo di convincerlo.
Questo è quello che sostiene il simpatico Perec, ma io sono riuscita a fare di meglio (o peggio, chi lo sa?)
Supponiamo che io debba dire una cosa importante al mio capo. Bene, fermati e rifletti, mi verrebbe da dire. Non ho riflettutto e sono partita a razzo. Salgo le scale che così ci metto più tempo, penso, e invece d'istinto mi ritrovo a premere 2 sull'ascensore. Vai diritta, coraggiosa, è sabato, tutto è tranquillo e il sabato sono tutti ben disposti. Oddio sono le 13.30, avrà mangiato? Se sì  è di buon umore, se è no alla notizia potrebbe staccarmi un braccio con un morso. E' lo stesso, corro il rischio, posso sempre chiedere l'indennizzo per infortunio sul lavoro. Cavoli, sta parlando con qualcuno. Lo sapevo rimando tutto a lunedì, dopo la riunione, così  se è andata bene, bene, se è andata male mi staccherà sempre il solito braccio (tanto ne ho due). Sento una voce, è la mia funzionaria. La chiamo e glielo dico. Inizio a piangere e lei si commuove (chissà perché pensavo che lei mi avrebbe amputato l'altro braccio). Rumore di tacchi. E' la capa, la chiamiamo: "sai la biblioteca cresce".
Nessuno braccio strappato a morsi, ma una battutina acida c'è comunque stata:
"D'altra parte, non è che sei più così giovane o ti decidevi ora oppure...."
Dopo tutto questo farneticare si è capito che sono incinta?!??


Lettura consigliata L'arte e la maniera di affrontare il proprio capo per chiedergli un aumento di Georges Perec

sabato 19 marzo 2011

Scusate il ritardo

Alcune volte si scompare. Non telefoni a mamma e papà, la tua amica manda messaggi e tu non rispondi, la tua insegnante di yoga pensa che sei partita per l'India, il tuo fruttivendolo non sa più a chi vendere la carambola, i tuoi parenti hanno perso ormai ogni speranza di vederti se non alle feste comandate e il tuo blog non viene aggiornato da settimane.
Vorrei tranquillizzare tutti: Fra scusa, se non rispondo, sono viva; mammina appena posso vengo da te a pranzo e giuro signor Francesco non le ordinerò più nessuna frutta esotica di difficile reperibilità, le sue mele vanno benissimo!!
E ora in perfetto stile Belushi ecco le mie scuse per tanta latitanza:
non è stata colpa mia, è colpa dei nostri bizzarri inquilini, del nostro avvocato che ci riceve di sabato mattina e ci telefona alle 10 di sera, degli agenti immobiliari, della bronchite della Pulce, della pediatra della Pulce, delle telefonate alla pediatra della Pulce, alla sua segreteria telefonica, alla sua segretaria, alla sua sostituta, perché lei era a un convegno medico, dell'antibiotico che crea reazioni allergiche, della pioggia torrenziale, della mancanza dei parcheggi, della Notte Tricolore, che dura una notte per chi la festeggia, ma che dura un mese per chi ci lavora, per le mail a cui non puoi non rispondere, per la patente che è scaduta e poi per l'invasione della cavallette... per Dio non è stata colpa mia!!!


Consiglio di lettura L'amante di Abraham Yehoshua

venerdì 25 febbraio 2011

Nuovi Dei

Sono a casa e tento di riposarmi sdraiata sul divano, la Pulce è accanto a me.
La sento borbottare, mi giro e vedo che ha le mani giunte e sembra dire  il rosario.
Devo essere proprio stanca, penso.
Faccio l'indifferente ma mi sembra un comportamento un tantino bizzarro.
Andiamo a letto e ridai, mani giunte:
Le stelle, la luna, il cielo, l'angelo...
Faccio finta di niente ma inizio a essere preoccupata. Che veda qualcosa? Chi le ha insegnato a pregare?
Che stupida che sono all'asilo la mattina dicono la preghierina..
La risposta che mi sono data non mi soddisfa. 
Arriva l'Uomo Perfetto e anche lui assiste alla scena.
Abbiamo una figlia devota, ironizza lui
Ma ti sembra normale?
Viola amore ma che preghi?
Lei si gira verso l'UP e con tutta la naturalezza di questo mondo risponde:
La Pimpa, no?!?


 
Consiglio di lettura Pimpa e la Stella Lulù di Francesco Tullio Altan  

mercoledì 16 febbraio 2011

Alla fine siamo partiti

Alla fine siamo partiti e siamo anche tornati.
L'influenza mi ha accolta a braccia aperte e solo oggi riesco a mettere in ordine un po' le idee.
Parigi è sempre bellissima, non ti delude mai. Siamo stati quasi sempre a Montmartre, che adoro, abbiamo fatto vedere alla Pulce la Tour Eiffel, Notre-Dame, l'abbiamo portata un giorno a EuroDisney, abbiamo girato in lungo e in largo il Quartier Latin e non abbiamo quasi mai preso la metropolitana.
Camminare è stata una goduria, ci ha permesso di vedere angolini, viuzze  che non conoscevamo, lontane dai soliti circuiti turistici. La Pulce stemperata l'eccitazione del primo giorno è stata fantastica. Un lasciapassare in miniatura: sorrisi, bonjour a destra e a sinistra, moine, mercì, bonbons...
La domenica al mercato ci siamo sentiti quasi parigini: la spesa, il brunch domenicale, le giostre al parco.
Siamo andati da Petit Bateau perché l'UP voleva comprare la maglietta omonima che tutti i parigini cool hanno. Peccato che la taglia più grande che avessero fosse XL, ma per 20 ans.
E poi i negozi!!
Prima di partire mi sono ripromessa di non comprare niente, ma non ci ho creduto nemmeno io, se no perché mi sarei portata dietro un borsone vuoto?
L'Uomo Perfetto mi osservava davanti alle vetrine, e in più di un'occasione ha voluto indurmi in tentazione: "Non vuoi niente per te?"
No, non ho bisogno di niente
Alla fine mi ha convinto e non ho potuto deluderlo.
L'ultimo giorno è stato tutto per me: shopping!
E dove potevamo andare se non ai magazzini Galeries LaFayette?
Già prima di arrivare ci siamo fermati in un negozio d'abbigliamento per bambini per comprare qualcosina alla Pulce (già perché un piumino, due magliette e il vestitino comprato a EuroDisney della Bella Addormentata non potevano bastare!!!)
Arrivati ai magazzini ho portato la Pulce a vedere la cupola in stile liberty, tanto per  non far vedere che ero una delle solite provinciali che aspetta di andare a Parigi per comprare qualcosa.
Devo resistere, devo resistere, non mi serve niente
Borse, accessori, profumi e ovunque cartelli che ti invitavano a visitare il piano inferiore dedicato alle scarpe!!!
Devo resistere, devo resistere, non mi serve niente
Poi è accaduto quello che speravo non accadesse. Mi ha avvicinato un commesso, molto gentile per farmi sentire un profumo:
Madame...
 ... e io non ho capito più niente.
Mi serve tutto, non ho mai niente da mattermi
Bottino finale: un profumo, una shopper, un vestitino e un cappottino.
Ah, Paris!!



Consiglio di lettura I love shopping di Sophie Kinsella

giovedì 27 gennaio 2011

Forse partiamo

Il mese scorso propongo all'Uomo Perfetto di andarcene qualche giorno a Parigi. Detto fatto. Nel giro di poche ore compriamo biglietti aerei, prenotiamo un appartamento e i biglietti per l'ingresso a EuroDisney.
Mancano pochi giorni alla partenza, tutto è confermato, manca solo un documento per l'espatrio della Pulce.
Nessun problema. Ci penso io. Passo oggi dall'anagrafe e sistemo tutto
Ho detto io molto ma, molto ingenuamente...
Andiamo tutti e tre all'anagrafe. Parcheggio neanche a parlarne.
Aspettatemi in macchina. Vado e torno.
Entro e spiego al portiere all'entrata che documento mi serve. Mi guarda, piega la testa da una parte e sospira
- La legge è cambiata. Ora è più complicato. Prima di tutto serve la bambina. E il marito. Dov'è suo marito? 
- E' in macchina con la bambina. Li vado a chiamare
- Aspetti. Ce l'ha le fotografie?
- No
- Lo sapevo, non sa niente. Ora le spiego. Deve portare tre foto. Una gliela autentichiamo noi. Deve poi riempire un modulo che le diamo noi e portare il tutto alla Questura. Ma tutti insieme mi raccomando. E poi le foto mi raccomando
- Sì, tre foto
- Ma lo sa come deve farle le foto?
- No
- Lo sapevo. Non deve ridere, si deve vedere la fronte e si devono vedere gli orecchi
- Certo che è complicato
- Signora, ma lei lo sa quanti bambini spariscono???
 Oddio mi ha preso per una sequestratrice di minori per giunta amputatrice d'orecchi!!!
Andiamo a fare le foto tessera alla Pulce. Pensate quanto c'è voluto. Foto tessera a una bambina di 2 anni, nelle quali non deve ridere, si devono vedere la fronte e gli orecchi. Cosa è venuto fuori? Una bambina triste, spettinata e impaurita che aspetta che qualcuno le strappi un pezzo di orecchio.
Torniamo all'anagrafe e usciamo con la nostra foto autenticata. Via verso la Questura. Solita fila internabile di cittadini stranieri. Riusciamo a passare per prendere il nostro numerino. Numeri finiti. Chiedo a una poliziotta.
- Un attimo signora sto pensando
Silenzio cervelli al lavoro.
- Allora signora. Innanzitutto la legge è cambiata (e dai!). Poi l'ufficio chiude alle 12.30
- Sono le 11.00 !
- Ecco allora deve fare la fila. La chiamiamo noi
- Quale fila?
- Quella fuori, signora
- Ma io con tutto il rispetto per i signori fuori dovrei fare un'altra cosa. E poi dovrei tenere una bambina di 2 anni in fila, fuori al freddo??
Riesco ad ottenere di stare dentro. Dopo due secondi tocca a noi. Perché allora dovevo fare la fila? Nessuno mi ha chiesto il nome, come facevano a chiamarmi se mi trovavo fuori a 200 metri di distanza dalla porta?
- Signora le foto non vanno bene. La normativa è cambiata ( e dai!!) ci vogliono 5x5 e mi raccomando...
- Si, lo so la fronte e gli orecchi

Altre foto (sempre orribili). Ricerca del parcheggio e nuova fila in questura.
Non so come, ma alla fine ce l'abbiamo fatta (forse, perché il documento ce lo rilasciano tra una settimana!!!)

Consiglio di lettura Resisto dunque sono : chi sono i campioni della resistenza psicologica e come fanno a convivere felicemente con lo stress di Pietro Trabucchi 


 

venerdì 21 gennaio 2011

Ma che davvero?

Letture serali a letto con l'Uomo Perfetto. Lui legge il libro di Goleman Trasparenza. Verso una nuova economia  dell'onestà",  io che alterno la lettura di almeno tre libri alla volta quella sera avevo deciso di farmi due risate e leggermi Quello che le mamme non dicono.
Leggo e ogni tanto scappa qualche risatina. Lui mi guarda. Continuo a leggere e cerco di coinvolgerlo:
Senti che dice. E' troppo forte!
E intanto gli leggo un passo del libro.
Continuiamo così per due/tre volte. Alla fine lui cede e chiude il suo libro. Quando terminiamo la nostra lettura mi guarda e mi fa:
Ma allora siamo normali!?!!
Grazie Wonder!!!

Consiglio di lettura (e che ve lo dico a fare?) Quello che le mamme non dicono di Chiara Cecilia Santamaria

venerdì 14 gennaio 2011

Quello che ci resta delle Feste

Lo so, le feste di Natale dovrebbero finire con la Befana, ma quest'anno solo ora, 14 gennaio mi rendo conto che ormai il Natale, Capodanno, Epifania sono roba vecchia.
Ma cotante feste cosa ci hanno lasciato?
Al primo posto si classifica l'eccesso di peso che anche quest'anno ci ha tenuto ad essere il primo (se qualche volta arrivi secondo va bene lo stesso!!). Avevo deciso di non lasciarmi andare, di non eccedere ma poi è arrivata l'influenza intestinale. La Pulce, l'Uomo Perfetto che si svuotano a più non posso e io che mangio qualcosina in più perché penso che la prossima vittima sarò io. Ecco il mio piano: mangio ora qualche dolcetto in più perché tanto tra poco il virus arriverà anche a me e non potrò mangiare niente. Risultato: il virus lo sto ancora aspettando!!!
Al secondo posto si classificano i regali. Siamo tutti dei folli. Ma quante cretinate ci regaliamo e scambiamo? Io me ne rendo conto solo il giorno di Natale. Fino a quel momento penso di aver comprato il regalo giusto alla persona giusta, poi quando il nastro vola via, la carta si strappa, guardo quello che c'è dentro il pacchetto e mi verrebbe da piangere: “Non posso aver comprato a un diabetico un torrone!!!”
Infine i regali della Pulce.
Vorrei fare un elenco delle poche cose che la piccola ha ricevuto, (perché Natale è la festa dei bambini e i regali vanno fatti soprattutto a loro):
peluche, tavolette di cioccolata, Babbo Natale a grandezza naturale di cioccolata, pennarelli, pasta per modellare,asciugamani di Hello Kitty, borsa contenente piattini e pentoline, la 500 con tanto di Barbie incorporata, un cavallo a dondolo, una poltrona, un tavolo gioco, una pianola, un computer di Winnie The Pooh, borsina di Hello Kitty con servizio da tè in porcellana, cubi, una paperella in legno, un profumo di Hello Kitty, un cestino della spesa, uno yo-yo, un pannello per contenere disegni, un carillon, una vestaglina da camera, libri cambiasuoni, libri normali.
Io di tutte queste cose ne ho comprate solo 2 o 3,  le altre non so nemmeno da chi arrivano.
Ringrazio tutti e chiedo se per la Befana si può saltare, la bimba ha già ricevuto tanto.
Ho offeso tutti. 
"Non vuoi farle la Befana?" è stata la risposta corale.
5 calze potevano bastare e invece no: didò di Pooh, memory di Giulio Coniglio, Barbie, pasticche colorate da sciogliere nella vasca del bagno, ecc...
A parte la questione etica, morale ed educativa, ma io tutta questa roba dove la dovrei mettere?
E' il 14 gennaio, è arrivato il momento, con tutta calma, di dare una riordinatina alla camera della Pulce.


Consiglio di lettura La strategia dell'orso. La forza è nella calma Lothar J.Seiwert